All’Olimpico l’Elettra di Hofmannsthal con la regia di Serena Sinigaglia

Martedì 15 e mercoledì 16 nella stagione dei classici di Ermanna Montanari e Marco Martinelli

Per il ciclo degli spettacoli classici, martedì 15 e mercoledì 16 andrà in scena all’Olimpico di Vicenza alle 21 Elettra da Hugo von Hoffmannsthal, regia di Serena Sinigaglia, una produzione della Fondazione Teatro Stabile del Veneto.

Federica Rosellini e Arianna Scommegna nell’Elettra della Sinigaglia

Nel nuovo lavoro la regista lombarda affronta un mito senza tempo assieme a tre straordinari interpreti quali Federica Rosellini, Arianna Scommegna e Aldo Ottobrino.

Nell’adattamento di Angela Demattè e Serena Sinigaglia lo spettacolo riprende il testo scritto a inizio ‘900 per Eleonora Duse, ma mai interpretato da lei. La regia parte da due presupposti: il primo è il mito, l’origine, ovvero quell’opera immensa che è l’Orestea di Eschilo. Il secondo è il periodo storico in cui visse
Hofmannsthal, a cavallo tra la fine del’800 e i primi anni del ‘900, a Vienna. Una vera e propria
rivoluzione culturale nell’ambito di tutte le arti e prima tra tutte quella teatrale. Gli albori di quello che poi sarà l’espressionismo tedesco.

In scena emergono temi quali patriarcato, rapporto tra i generi, diritto all’autodeterminazione, così come limite tra la legge dell’uomo e quella di madre natura, assieme alla colpa e alla vendetta che ne seguono. Questioni straordinariamente attuali che emergono dal mito, attraverso la versione del poeta austriaco giunta fino ai giorni nostri. A differenza di Eschilo la straordinaria intuizione del poeta austriaco è quella di far morire Elettra, fatto che né il mito né le successive riscritture prevedono. La vendetta distrugge chi la cova, al punto che, anche una volta compiuta, non vi è alcuna soddisfazione ma solo spossatezza, vuoto, morte. Il rapporto che Elettra ha con il padre assassinato è morboso, delirante, violento, in fondo inutile.