Il Coespu e l’Osce (cioé l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) hanno svolto una settimana di esercitazione sulla lotta contro la tratta di esseri umani nel bacino del Mediterraneo. Alla caserma Chinotto e nell’area del Coespu di Longare sono stati realizzati – spiega una nota – scenari di crisi umanitaria incentrati sullo sfruttamento del lavoro in nero, caporalato, sfruttamento della prostituzione, produzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Tali simulazioni hanno permesso al personale addestrato di potenziare le loro competenze nella gestione di interventi sanitari, di polizia e umanitari in real life.
L’intervento del generale De Magistris, comandante del Coespu, alla cerimonia conclusiva
Unica nel suo genere – spiega una nota dell’Arma – questa esercitazione, mirata a simulare scenari migratori complessi, ha visto la complessiva partecipazione di oltre 150 persone tra cui un gruppo di 55 operatori, un team di 11 esperti da cinque Paesi, 19 co-formatori provenienti da 13 Paesi, 26 studenti dell’università di Padova italiani nel ruolo di attori e 14 osservatori provenienti da diversi Paesi del bacino del Mediterraneo fra cui magistrati, assistenti sociali e operatori di Ong.
Il video diffuso al termine dell’esercitazione al Coespuu che riassume il lavoro svolto
La cerimonia di chiusura, introdotta dal generale Giuseppe De Magistris, comandante del
Coespu, ha visto la partecipazione di Kari Johsnstone, rappresentante speciale e coordinatrice
Osce contro la tratta di esseri umani; dell’ambasciatore Andrea Cascone, rappresentante
permanente dell’Italia all’Osce di Vienna; di Stefano Pizzicanella, direttore generale – Ufficio per le politiche delle pari opportunità, inviato speciale sui temi della tratta di esseri umani;
di Affaf Bouchelit, magistrato algerino.