Duecento agenti per controllare il corteo dei centri sociali contro la fiera orafa

La marcia di protesta organizzata dal centro sociale “Bocciodromo” inizierà alle 14 di sabato 18 da piazza Castello e arriverà ai Pomari alla sede della Camera di commercio. L’anno scorso la deviazione dal percorso concordato portò a scontri con la polizia e quattro agenti feriti.

Saranno complessivamente 200 gli agenti e i militari delle forze dell’ordine che sono mobilitati per il corteo organizzato dal centro sociale Bocciodromo sabato 18 pomeriggio in occasion di VicenzaOro. È il prefetto Filippo Romano, a margine dell’incontro a palazzo Nievo per la firma del protocollo sulla sicurezza a Vicenza, a fornire i dati. Duecento fra agenti e militari non saranno tutti concentrati sul corteo, ma nell’operazione complessiva di controllo che comprende vari turni di lavoro.

Il prefetto Filippo Romano, da due mesi a Vicenza, ha firmato il “patto sulla sicurezza”

Il prefetto ricorda anche che, per l’esigenza, sono state sospese ferie e permessi. La memoria degli scontri dell’anno scorso, quando il corteo contro la fiera (o più esattamente contro la presenza degli operatori economici israeliani a VicenzaOro) deviò dal percorso concordato nel quartiere dei Ferrovieri e si giunse appunto allo scontro con le forze dell’ordine con quattro poliziotti feriti, ha fatto sì che quest’anno siano state prese tutte le precauzioni possibili.

Il comandante della Finanza, Virgilio, il questore Zerilli e il colonnello dei carabinieri Moscati in prima fila in prefettura.

Il corteo partirà alle 14 da piazza Castello e si concluderà davanti alla Camera di Commercio in via Montale, ai Pomari. Idealmente, la partenza e l’arrivo coincidono con due luoghi dell’economi vicentina significativi. Piazza Castello è contigua alla sede di Confindustria, la Camera di commercio è “il municipio delle imprese”. Gli organizzatori vogliono puntare il dito contro l’economia che sostiene Israele colpevole dei massacri a Gaza. E la rassegna orafa è una grande vetrina per le imprese di tutto il mondo, israeliani compresi.

Paradossalmente, il corteo di protesta si svolge nei giorni in cui tra Israele e Hamas è stato raggiunto un accordo che – nell’auspicio di tutti – dovrebbe portare a un cessate il fuoco ed essere preludio della pace nella guerra che è costata la vita a 45mila persone, in grandissima parte palestinesi.