Al museo in 1500 in poche ore per la nuova ala Roi

L’ala è stata ultimata nell’anno del centenario della nascita del marchese Giuseppe “Boso” Roi che, come ha ricordato il sindaco all’inaugurazione, è stato uno dei grandi mecenati di Vicenza e, naturalmente, del museo

Millecinquecento persone hanno visitato la nuova ala Roi al museo civico, inaugurata nel tardo pomeriggio dal sindaco Possamai. La stima è di Alessandro Martoni, curatore della pinacoteca del museo, che alle otto di sera è provato da sei visite guidate che ha condotto a palazzo Chiericati. La giornata dell’inaugurazione è cominciata alle 10 di mattina con la stampa, una premiere a mezzogiorno e alle 17.30 la cerimonia ufficiale. L’ala è stata intitolata al marchese Giuseppe “Boso” Roi che ha creato la fondazione che porta il suo nome la quale ha finanziato i lavori. Come ha ricordato il sindaco nel suo discorso, Roi è stato uno dei grandi mecenati nella storia di Vicenza, a iniziare proprio dal museo.

Il quadro di Carpioni noto come “le bolle di sapone” secondo alcuni osservatori involontariamente rivelatore dell’animo vicentino

Ultimata dopo otto anni di lavori, le undici sale che compongono la nuova ala sono indubbiamente un risultato di alto livello, sia per l’eleganza dell’allestimento sia per il materiale esposto, che va dai quadri alle statue fino alla seta. Trecento le opere esposte, molte per la prima volta. La più scintillante è Le quattro età dell’uomo di Van Dyck, ma anche la Madonna del Tiepolo è affascinante da togliere il fiato. Accanto alla porta d’ingresso dell’ala c’è L’angelo con le bolle di sapone di Giulio Carpioni che, secondo Fernando Rigon, è molto rivelatore dell’anima della città, che produce più bolle evanescenti che fatti. Chissà se l’hanno fatto apposta a collocarlo in quel posto, anche se l’opera è di una bellezza straordinaria e, va ricordato, che Carpioni – vicentino – diventò celebre quando se ne andò da Vicenza.

Alla cerimonia d’inaugurazione oltre al sindaco sono intervenuti, fra gli altri, l’assessore alla Cultura, Ilaria Fantn, il collega ai lavori pubblici, Cristiano Spiller e la presidente della Fondazione Roi, Francesca Lazzari. Erano presenti anche i due sindaci che hanno iniziato e proseguito i lavori, Achille Variati e Francesco Rucco.

L’ingresso della nuova ala dedicata a Giuseppe “Boso” Roi, composta da undici stanze

I lavori sono iniziati nel 2016, sono costati 2 milioni e mezzo. Nelle sale hanno trovato posto le raccolte del Settecento e dell’Ottocento. Sono state esposte le opere di Antoon Van Dyck, Francesco Cairo, Giuseppe Vermiglio, Giambattista e Giandomenico Tiepolo, Pittoni, Orazio Marinali e Giambattista Piazzetta. Inoltre, sono stati esposti nuclei di opere sette-ottocenteschi come i tessuti del lascito Marasca e i pregiati ritratti in cera di Bartolomeo Bongiovanni, nonché dipinti di Giovanni Busato, Pietro Roi, Federico Castegnaro e Domenico Peterlin.