“Nessuna zona franca a Vicenza”. Non è un proclama, perché annuncia subito che non ne vuole fare, ma la sintesi del suo pensiero in fatto di impegno in prima linea. Francesco Zerilli, 59 anni, sposato, da 35 anni in polizia, romano di nascita e per moltissimi anni con responsabilità di ordine pubblico nella capitale, si presenta con idee chiare ai giornalisti nella sua prima conferenza stampa. Era questore di Belluno, da pochi giorni è a Vicenza a sostituire Dario Sallustio, promosso e trasferito a Perugia. Assieme alla prevenzione, assicura “attenzione” per l’ordine pubblico: “Sarò molto, molto attento in prima persona – assicura, ripetendo il molto – Ho avuto un’esperienza non indifferente a Roma: cortei, stadio, manifestazioni… Ne ho viste di tutti i colori”.
Il questore Francesco Zerilli, 59 anni, arrivato da Belluno, insediatosi da pochi giorni
La puntualizzazione sull’ordine pubblico arriva dopo aver toccato la questione Tav, che naturalmente è uno dei fronti caldi. Ma sul diritto a manifestare il questore è preciso: “Ogni attività va permessa, ma tuteliamo che tutto avvenga senza turbative per l’ordine pubblico. Nessuna iniziativa deve sfociare in attività violenta”. E indica qual è il suo criterio: “Bisogna sempre contemperare con il massimo del buonsenso per capire quali sono gli interessi in gioco”.
Zerilli assicura continuità con la linea dei predecessori e insiste: “C’è libertà dove c’è il rispetto delle regole”. Sottolinea l’arrivo di 26 nuovi agenti, loda i suoi servizi, dalla Mobile alle Volanti, dalla Stradale alle polizia ferroviaria: “Ho una squadra all’altezza”. S’è già incontrato con il prefetto Filippo Romano, arrivato come lui a inizio settimana, e parla della sua “enorme levatura umana e professionale”. Non stila una classifica delle aree problematiche – una per tutte, Campo Marzo – ma spiega, appunto che “non ci sarà nessuna zona franca a Vicenza”. E naturalmente elenca gli altri settori che suscitano allarme sociale e verso i quali l’attenzione della questura sarà particolarmente vigile: i furti, i reati da codice rosso, le truffe agli anziani, specie on line, il rapporto tra web e minori, spesso sbilanciato. “Quest’ultimo – promette – sarà un tema che affronteremo anche a scuola”.