Più stretti i controlli dei carabinieri – esattamente queli del Nil, Nucleo Ispettorato del Lavoro – in materia di lavoro a Vicenza. I dati, che si riferiscono al periodo gennaio – agosto 2024, parlano di 150 aziende e 547 dipendenti controllati, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno passato. In totale sono state 155 le denunce, delle quali 8 per capolarato e 147 in generale. I dati sono stati esposti dal colonnello Giuseppe Moscati, comandante provinciale dell’Arma e dal maresciallo capo Claudio Venzo, responsabile del Nil.
Il colonnello Giuseppe Moscati e il maresciallo capo Claudio Venzo, comandante del “Nil”
“L’aumento dei controlli – ha spiegato il col. Moscati – ha tre obiettivi: tutelare il lavoratore, facendo emergere il nero, che vuol dire sottomissione e svantaggi. Secondo: preservare l’impresa sana che è penalizzata dalla concorrenza sleal. Terzo: alimentare la cultura della sicurezza (quindi non eseguiamo solo controlli fiscali) che purtroppo porta all’impatto del numero di morti sul lavoro”.
Nel periodo considerato sono stati 6 anziché 5 del 2023 i morti sul lavoro mentre gli incidenti (esclusi quelli in itinere) sono stati 10.927 anziché 11.311, con una diminuzione di 400 casi, vale a dire circa il 3.5 per cento.
“Per il lavoro nero – ha spiegato il maresciallo Venzo – sono state elevate sanzioni per 198mila euro, a fronte delle 139mila dell’anno scorso. Le 150 attività controllate sono 18 in agricoltura, 71 nel commercio, 30 nell’edilizia, 11 nell’industria e 30 nel terziario”. I maggiori casi di sospensione dell’attività riguardano il commercio (con 30 casi) e nello stesso settore è stata rilevata la maggiore incidenza di lavoro nero.
Secondo il comandante Venzo, due sono i principali motivi di sanzioni: mancata formazione nelle aziende e pericolo di caduta nei cantieri edilizi. I lavoratori controllati sono quasi divisi a metà: 253 sono stati gli extracomunitari e 287 gli italiani, con 42 casi di lavoratori trovati in nero. Il capolarato è naturalmente diffuso nelle aziende agricole: ad agosto ne sono state controllate 14, 34 dipendenti identificati; 3 sono stati trovati in nero e 2 clandestini; 2 le aziende sospese con sanzioni per 167 mila euro.