È morto l’artista Pino Guzzonato: dalla carta ai Bio Esseri creava un mondo fantastico che sarebbe piaciuto a Borges

Aveva 83 anni. Nel suo laboratorio al Tretto di Schio ha dato spazio alla sua incredibile creatività. L’ultima sua opera sono i Bio Essseri. Una mostra e un libro presentato da Telmo Pievani

Un’immagine dell’artista per una mostra alla Tipoteca

È morto l’artista Pino Guzzonato. Aveva 83 anni. Nel suo laboratorio al Tretto di Schio ha creato oggetti e animali fantastici, che sarebbero piaciuti a Borges. Un anno fa, ha allestito una mostra e pubblicato un libro con Marsilio sui Bio esseri.

«Se pensate che i bio esseri che popolano queste pagine siano creature dell’immaginario, ricredetevi. In realtà, sono una metafora evolutiva». È così che Telmo Pievani – spiega la presentazione del libro – introduce questo insieme di opere di Pino Guzzonato: piccoli esseri lunari modellati in argento e arricchiti con materiali di varia natura, tra cui pietre dure, vetro, metalli”.

La copertina della recente mostra sui Bio Esseri di Pino Guzzonato

Artista poliedrico e sperimentatore, Pino Guzzonato ha realizzato i bio esseri tra la fine del 2020 e l’inizio del 2023, durante il periodo dell’isolamento per la pandemia. Ha creato un popolo di individualità multiple e stratificate, che costituisce un elogio della diversità e dell’unicità di ciascuna creatura.

Il volume documenta la genesi e l’evoluzione di queste piccole sculture, ibride e ironiche, che «si posizionano in una fascia di transizione fra antropomorfismo e zoomorfismo. Come noi, hanno spesso due gambe, una testa, seni e cosce, due occhi, mani con falangi che afferrano […]. E poi, hanno le posture di quelli che cantano, mangiano, minacciano, copulano, giocano, danzano, saltano, piroettano, ingoiano qualcosa di troppo grande, suonano, cadono, si spiaccicano».

Questi gli auguri che aveva preparato per quest’anno

Il volume esce in occasione della mostra omonima curata da J.K. Mauro Pierconti e contiene un’esegesi di Telmo Pievani, un’intervista a Pino Guzzonato a cura di Anna Villari, testi di Tobia Scarpa e Francesco Bonsembiante. Le fotografie sono di Max Calabria Matarweh e Daniele Marangoni.