Gli obiettivi del vescovo: dimezzare le unità pastorali, affittare l’ex vescovado, giovani primo pensiero

Mons. Burgnotto sta conducendo “una serie di trattative” per il vescovado, il “brolo” interno e il palazzo delle Opere Sociali. Si augura che siano concluse nel 2025. Le unità pastorali passeranno da 90 a 50. Con una parte delle entrate dell’8 per mille, saranno assunti dieci “animatori di comunità” per i giovani.

Il vescovo Brugnotto ha tre obiettivi per il 2025: iniziare il processo che porterà da 90 a 50 le unità pastorali della diocesi, affittare l’ex vescovado vicino al duomo, come pure il giardino interno (il celebre brolo del vescovo) e il palazzo delle Opere sociali, rispondere al disagio giovanile con gli animatori di comunità. Queste tre priorità sono state indicate dal vescovo nell’incontro con i giornalisti che annualmente precede il Natale, che è stata l’occasione anche per discutere di altri temi di attualità. Il vescovo da alcuni mesi, esattamente da quando è stato a Lampedusa con alcuni sacerdoti, al posto della classica croce, porta una croce episcopale fatta con il legno della barche dei migranti. E anche in questo incontro la portava.

Il vescovo con la croce in legno fatta a Lampedusa, meta di un suo recente viaggio, con il legno delle barche dei migranti

EX VESCOVADO. Monsignor Brugnotto ha parlato di “una serie di trattative in corso per il vescovado, il giardino interno e il palazzo delle Opere Sociali”. Ha escluso che il vescovado possa essere venduto – trattandosi di un bene storico – ma esistono, evidentemente, interessi da parte di privati per affittare, in tutto o in parte, quegli spazi che sono stati lasciati liberi da lui (nell’ottobre del 2023) e dalla curia (nel gennaio di quest’anno) che s’è spostata con i suoi uffici nell’ex seminario di Santa Lucia. Il vescovo s’è augurato che queste trattative “vadano in porto nel 2025”. Si tratta di una notizia importante, perché contribuisce ad arginare lo svuotamento del centro di Vicenza: riportare uffici nel cuore della città servirà, fra le altre iniziative, a vivacizzarla. Inoltre, pensare a un cambio di proprietà (e magari di destinazione) del brolo del vescovo è una notizia dall’impatto storico: per molti anni, anzi per decenni, negli anni Sessanta e Settanta, l’apertura di quel giardino privato era un obiettivo di vari gruppi politici a Vicenza. Già in passato, il vescovo aveva parlato di “una sproporzione tra le necessità pastorali e gli immobili di parrocchie e diocesi”. Lui per primo ha dato l’esempio con il trasloco a Santa Lucia. L’altra esigenza è quella di mettere a reddito il surplus immobiliare.

UNITÀ PASTORALI. L’obiettivo è stato indicato chiaramente dal vescovo: si devono portare da 90 a 50 le unità pastorali, vale a dire praticamente dimezzarle. Il che significa assegnare a ciascuna unità un bacino di quasi ventimila persone. La decisione giunge come risposta a un’esigenza di riorganizzazione pastorale e, naturalmente, alla crisi di vocazioni.

GIOVANI. Sul tema dei giovani l’obiettivo del vescovo è “rispondere al disagio”. Verso i giovani il vescovo dimostra una sensibilità particolare. Tanto che pensa di destinare una parte delle entrate che giungono dall’otto per mille per crere gli “animatori di comunità”. Intanto pensa a una decina di persone.

PRETI E LAICI. Mons. Brugnotto disegna nuovi confini al ruolo del parroco. “La cura pastorale deve essere svolta in modo più sinodale”, spiega. Il che significa che “il sacerdote deve agire con diaconi e laici, cui vanno assegnati un ruolo e una responsabilità diretta, non come singoli, ma come categoria”.

ALTA VELOCITÀ. Sui problemi che arriveranno con i cantieri dell’alta velocità, il vescovo si raccomanda di “tenere aperto il dialogo e il confronto, con un approccio di carattere scientifico e non ideologico”. Monsignor Brugnotto si rende conto, e lo dice, dei molti problemi che l’alta velocità crea a Vicenza e avverte: “Anche a causa del forte individualismo, non tutti si rendono conto di questo problema, che – come altre situazioni – è ignorato fin che non tocca il nostro giardino. L’impegno ecclesiale sarà di aiutare a prendere consapevolezza e ad essere partecipi”.