Angelica di nome come la sua arte: le incisioni in mostra da Busato

Domenica 8 dicembre nella celebre stamperia di contrà Santa Lucia esposti i lavori di questa giovane artista vicentina, pieni di luce. Angelica Bettoni dimostra equilibrio e talento

Angelica, di nome e di qualità artistica. L’atmosfera serenamente naïf dei suoi lavori è in linea con il suo nome, sicuramente con la sua anima. Le sue incisioni si possono gustare tutto il giorno questa domenica, 8 dicembre, alla stamperia Busato di contrà Santa Lucia. Giancarlo Busato e la moglie Federica, che danno forma di carta alle sue idee, hanno organizzato un giornata dedicata alla giovane Angelica Bettoni. Ventotto anni, un diploma al liceo artistico Martini nel 2015, ha poi studiato all’Accademia d’arte Cignaroli di Verona e all’Accademia d’arte di Bologna nella quale s’è laureata.

Angelica Bettoni, 28 anni, artista vicentina che espone alla stamperia di Busato in contrà Santa Lucia

Non è la prima mostra per questa illustratrice e graphic designer di Vicenza. Fin da quando era una bambina – spiega di se stessa – ha sempre disegnato e dipinto (rigorosamente con la mano sinistra) e non ha mai smesso di farlo. Ha respirato aria d’arte in casa, visto che la mamma, Elena Cavinato, è una pittrice, sia pure non professionista. Angelica è nipote di Renato e Wally Cavinato, assai noti a Vicenza per l’attività imprenditoriale di famiglia (celebri i negozi Plastigomma e Cavinato centro casa di corso San Felice a Vicenza, ma soprattutto l’impresa di pavimenti) attività oggi portate avanti dallo zio Carlo e dalla stessa Elena.

Una delle incisioni che saranno in mostra da Busato domenica 8 dicembre

“In questo luogo magico – spiega Angelica a proposito della stamperia – tra lastre e pietre litografiche di grandi artisti, ho potuto lavorare liberamente e seguire tutte le varie fasi alchemiche dell’incisione e della stampa, confrontandomi anche con altri incisori”.

I suoi riferimenti artistici sono, fra gli altri, Matisse, e non meraviglia perché fu un grande maestro del colore ma anche e soprattutto della linea e della grafica. A lei piace molto anche Ernest Kirchner, espressionista tedesco pure ricco di colori e segni decisi (che conobbe il sequestro dei suoi quadri dal nazismo, che li definì pittura degenerata).

La casa del nonno di Angelica, Renato Cavinato, a Lapio di Arcugnano

Giocando sul nome, salta alla memoria l’altro Angelico, all’anagrafe (che non esisteva) Guido di Pietro diventato frà Giovanni da Fiesole, famoso per la luce dei suoi quadri. Al tempo era un segno della presenza metafisica, ma se togliamo la religiosità del collegamento anche le opere di Angelica sono ricche di luce, quasi abbagliante nei bianchi che si contrappongono ai neri delle linee delle sue incisioni. Gran parte dei suoi lavori sono, infatti, in bianco e nero, dal segno netto e pulito. Il pettirosso di un’incisione di Angelica è un piccolo capolavoro, come la baita in legno oppure la casa a Lapio del nonno Renato.

L’incisione di Angelica del pettirosso, già titolo di una mostra l’anno scorso sempre da Busato

Inoltre, proseguendo nel gioco dei nomi, un altro accostamento è quello con Angelica Kauffmann, pittrice svizzera del Settecento, esperta di ritratti e soggetti storici ma – guarda un po’ – assai versata nella grafica. Cone ricorda sempre Leroy Jethro Gibbs (agente speciale di Ncis) le coincidenze non esistono.

I giovani artisti vicentini crescono. Vale la pena di ammirare i lavori di Angelica, delicati come il suo volto dalle deliziose fossette sul lato destro quando sorride.

Antonio Di Lorenzo