Il col. Antonio Contente, comandante del reparto operativo e il tenente Filippo Cini, comandante del nucleo investigativo
Hanno trovato in un capannone di Camisano un’autentica serra di 300 metri quadrati destinata alla coltivazione “industriale” di marijuana. Impianti di condizionamento d’aria, luci, spazi per alloggiare le persone che erano addette al lavoro. La scoperta è frutto dell’attività dei carabinieri, in particolare quelli delle stazioni di Camisano e di Torri di Quartesolo. Il capannone si trova in via dell’Artigianato.
L’intervento dei militari – spiega una nota dell’Arma – è scattato dopo una segnalazione del curatore fallimentare, incaricato dal Tribunale di Venezia, presente per eseguire verifiche legate alla liquidazione giudiziale dell’azienda affittuaria dello stabile.
Il capannone da 300 metri quadrati attrezzato per la coltivazione industriale della droga
Entrando nell’area industriale – prosegue la nota – i militari si sono trovati di fronte a una vera e propria serra indoor, con piante di marijuana disposte su larga scala, attrezzature sofisticate per l’irrigazione e sistemi di aerazione professionali. Oltre alle strutture per la coltivazione, all’interno del capannone erano
presenti spazi attrezzati per la permanenza prolungata, con tutto il necessario per garantire continuità
all’attività illecita.
I carabinieri sono intervenuti anche con le unità cinofile
Al termine dell’ispezione, svolta dai militari operanti unitamente alle unità cinofile del Nucleo
carabinieri di Torreglia, sono state sequestrati circa 5 chilogrammi di marijuana, 306 grammi
di cocaina e una somma di 700 euro in contanti, rinvenuti sul posto. L’intera area è stata posta sotto
sequestro e sono ora in corso indagini per identificare i responsabili dell’attività.
L’esterno del capannone di via dell’artigianato a Camisano
Come ha fatto notare il colonnello Antonio Contente, comandante del reparto operativo del gruppo carabinieri di Vicenza, con ogni probabilità la droga era destinata al mercato di Vicenza. Tutto fa pensare, come si desume anche dal confezionamento della cocaina, che ci si trova di fronte ai dei grossisti della droga.