Sono davvero irresistibili questi due ragazzi del teatro italiano, Umberto Orsini e Franco Branciaroli, novant’anni l’uno e 77 l’altro, che hanno portato in scena a Lonigo la celebre commedia omonima di Neil Simon, che nel 1975 diventò un film da Oscar con Walter Matthau e George Burns. Un’interpretazione, quella di Orsini e Branciaroli, che non fa ridere, bensì piangere. Perché è bello e struggente, apputno, da piangere. Dalla commozione per le capacità dimostrate, nel tratteggio dei caratteri, nell’intensità delle emozioni, nella sfaccettatura dei colori, non tanto per il rispetto dovuto all’età di chi comunque sembra avere vent’anni in meno quando recita.
I protagonisti sulla scena di Lonigo: Franco Branciaroli primo a sinistra e Umberto Orsini ultimo a destra
È chiaramente un paradosso quello usato, riso-pianto, ma sta a indicare la profondità dei personaggi chiave delineati dagli attori: e del resto da due colonne del teatro italiano come loro non c’era da aspettarsi che il meglio. Insieme hanno recitato, tempo fa, nel Besucher di Luca Ronconi e anche in un Otello, ma questi Ragazzi irresistibili – parole di Orsini – è uno spettacolo fra i più riusciti tra i loro, per l’empatia che riescono a trasmettere, ondegiando tra commedia e malinconia.
Neil Simon ha confezionato nel 1972 un copione magistrale, con estrema abilità narrativa, ideato per attori non comici, che naturalmente è infarcito di battute ma che affronta un tema serissimo: la morte dell’attore che arriva quando è allontanato dal palcoscenico, come nel caso di Al Lewis e Willy Clark, che dopo 42 anni di coppia comica si sono lasciati litigando.
E il litigio prosegue anche in scena, tra battute e scatti di nervi, non sense e mimica. Il testo di Simon è magico, giudizio sempre di Orsini: per questo loro hanno voluto offrire due persone normali e non due maschere. Hanno costruito una regia importante, affidata a un sapiente Massimo Popolizio, perché hanno trattato Neil Simon con tutto il rispetto che merita, quello dovuto a un classico, com’è considerato negli Usa e nel Regno Unito.
“Ho sempre voluto fare un teatro non di ricerca ma di approfondimento”, ha commentato Orsini. Anche a Lonigo lo spettacolo ha fatto centro e gli scroscianti applausi del pubblico lo hanno testimoniato. Tutti convincenti gli altri attori della compagnia, Chiara Stoppa Eros Pascale, Emanuela Saccardi, con una lode in più per Flavio Francucci, il nipote-agente di Clark particolarmente efficace.
Antonio Di Lorenzo