È morto Pietro Sergio Cervellin, ex preside del Quadri per quasi vent’anni. Aveva 79 anni. Insegnante di filosofia nei primi anni Settanta nell’istituto superiore, quando ancora era denominato Secondo liceo scientifico, era diventato preside del liceo nei primi anni Ottanta e ne ha guidato l’evoluzione sino a portarlo alle dimensioni e all’autorevolezza che conosciamo oggi.
Nel settembre del 2022, quando il Quadri ha organizzato un incontro per celebrare i cinquant’anni di vita, Cervellin ha ricordato i suoi anni con un’immagine precisa: “Ho trasformato il secondo liceo scientifico, così era considerato anche dopo essere stato battezzato con il nome di Quadri, nel primo. Avevo insegnanti aperti, motivati, disponibili all’innovazione, ma anche collaboratori tecnici, responsabili di dipartimento di alto livello”. “Ricordo ancora – ha proseguito – la domanda di un genitore che mi cheideva: perché dovrei iscrivere qui i ragazzi? Perché ho gli insegnanti più bravi, risposi io”.
Nato come una costola del “Lioy”, il “Quadri” nacque 1° ottobre 1972, con 22 classi e due sedi, in via Cerato (il “Coletti”) e a San Michele. Da allora la scuola è cresciuta sia nel numero, con le sue attuali 63 classi e quasi 1700 studenti, che in qualità, diventando uno dei migliori licei italiani.
Erano gli avventurosi, per molti versi, anni Settanta. Erano gli anni delle grandi battaglie per la nuova sede, che poi si realizzò a inizio anni Ottanta in viale Astichello. “Iniziammo con pochi ragazzi – ha ricordato Cervellin – al punto che avevamo le aule libere. Quando ho finito il mio mandato non c’era spazio a sufficienza per tutti e s’è dovuto pensare alla nuova sede in via Carducci”. “Oltre alle questioni strutturali – ha proseguito Cervellin – abbiamo anche introdotto dei criteri per l’iscrizione. Il primo è stato la coerenza tra iscrizione e scuola di provenienza”.
Dopo il pensionamento dalla scuola pubblica, Cervellin è stato anche preside dell’istituto Farina. Malato da tempo, ha lottato con coraggio. I funerali si svolgeranno lunedì 28 nella chiesa dei Ferrovieri alle 14.45.
Antonio Di Lorenzo