Lo storico Emilio Franzina durante la presentazione del libro
Grande successo della presentazione del libro di Roberto Pellizzaro e Gigi Poletto Mi sento che muoio oggi sulla Resistenza vicentina. La sala del palazzo delle Opere Sociali era talmente piena da lasciare pochi posti in piedi. L’intervento di presentazione l’ha tenuto Emilio Franzina, storico già docente all’università di Verona.
Ha sottolineato i meriti di Poletto, che ha inquadrato il fenomeno della Resistenza, e quelli di Pellizzaro, che è andato alla ricerca delle testimonianze sui protagonisti, anche minori, qualche volta poco conosciuti. Franzina, così, ha sottolineato i meriti dei cattolici nel movimento partigiano. È intervenuta anche Carla Poncina, già docente al Pigafetta, e ora dell’Istituto Ferruccio Parri.
Franzina ha anche toccato i temi legati all’attualità, come la guerra in Ucraina (ricordando che c’erano anche ucraini, e parecchi, nella fila di chi ha rastrellato l’altopiano di Asiago assieme ai nazisti) e il tentativo della maggioranza di governo di cambiare la Costituzione.
La sala delle Opere Sociali strapiena di pubblico per la presentazione del libro
Questo libro è concepito come un viaggio – non sistematico e volutamente erratico, sottolinea una nota dell’editore – nelle viscere della Resistenza vicentina alla scoperta di uomini e di donne noti e meno noti che ne furono protagonisti. Il ritratto corale che ne scaturisce rigetta la retorica, ma riconosce il valore “costituente” di chi compì una nitida scelta di campo ideale e, interpellato quasi casualmente dal vento della Storia, ne fu artefice.