Il caso del concerto in piazza bloccato dalla musica ad alto volume finisce alla Soprintendenza

La musica alta ha provocato danni alla Basilica? Come viene utilizzato il monumento? Come si comportano i privati affittuari? Dalla Negra e Notarangelo sollevano il casoinviano una richiesta di

Due consiglieri comunali, Michele Dalla Negra e Stefano Notarangelo di Idea Vicenza, il gruppo civico dell’ex sindaco Rucco che poi è passato a Fratelli d’Italia, trasformano in un caso politico l’incidente organizzativo che ha impedito al cantautore Giovanni Caccamo di esibirsi in piazza (concerto organizzato da due mesi) alla festa del volontariato Azioni Solidali perché dalla terrazza arrivava musica techno ad alto volume, diffusa come colonna sonora di una festa privata. I due parlano di evidente mancanza di organizzazione, e si dicono amareggiati dagli organizzatori della festa privata che si sono dimostrati indifferenti alle richieste di sospendere momentaneamente la diffusione della musica. Condannano quello che definiscono un utilizzo alquanto irrispettoso e superficiale del monumento palladiano.

Stefano Notarangelo, consigliere del gruppo civico Idea Vicenza
Michele Dalla Negra, consigliere di Idea Vicenza

Si rivolgono al sindaco Possamai, alla segretaria generale del Comune, Stefania di Cindio, al dirigente Piero Pelizzaro e all’arch. Felice Giuseppe Romano, responsabile della Soprintendenza per la tutela architettonica di Vicenza, perché verifichi se la musica ad altssimo volume provochi o ha provocato danni alla Basilica stessa, se i fruitori delle feste private adottino un comportamento adeguato al luogo che gli ospita e, in subordine per sapere se avete richiesto una polizza fidejussoria e/o qualche altra forma di garanzia e tutela ai gestori della terrazza per eventuali danni alla Basilica, nonché su come viene regolamentato l’uso del monumento.