La Fao pubblica il libro di Matteo Ward per educare i bambini alla moda sostenibile

Il giovane imprenditore vicentino ha scritto “Storia di una maglietta” e viene definito dalla Fao “eroe dell’alimentazione e attivista della moda sostenibile”

Matteo Ward collabora con la Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite contro la fame nel mondo, e firma Storia di una maglietta nella collana dei “Libri di attività junior” pubblicata appunto dalla Fao. Il testo è stato pensato per bambini e bambine dai 5 anni: l’obiettivo è “incoraggiare le giovani menti di domani ad agire e creare un futuro migliore”. Matteo Ward, vicentino di 38 anni, è definito dalla Fao “un eroe dell’alimentazione e attivista della moda sostenibile”. In Storia di una maglietta, accompagna i giovani in un viaggio nel mondo dell’abbigliamento e dei tessuti, molti dei quali provengono da campi e pascoli.

L’imprenditore vicentino Matteo Ward, 38 anni

Nel libro, che esce in vista della Giornata dell’alimentazione il prossimo 16 ottobre, Matteo racconta la storia di Celestina, una maglietta che ha solo un piccolo strappo, finita in una discarica. Ne ripercorre le vicende, da quando era solo un filo sino alla nave che l’ha portata in discarica. Come ricorda Matteo, alla discarica di Accra, in Ghana, arrivano ogni settimana 15 milioni di vestiti, in gran parte mai messi.  

Il libro introduce il tema della moda sostenibile e invita i più piccoli a riflettere sull’importanza di prendersi cura delle risorse naturali necessarie per produrre gli indumenti che indossiamo.

Il disegno della copertina di “Storia di una maglietta” pubblicato dalla Fao di cui è autore Matteo Ward

Cosa c’entra la moda con la Fao? È spiegato nelle pagine del libro.

Un obiettivo della Fao è assicurare che il cibo non sia contaminato dalla plastica. E la moda che c’entra? “C’entra eccome – risponde il libro – Questo materiale, lo sappiamo, si trova ovunque: negli imballaggi, negli edifici, nelle automobili, nei computer e anche nei vestiti. Già, perché i vestiti però non sono fatti solo di fibra naturale. Molti abiti che indossiamo sono fatti con fibre artificiali, come il rayon, o sintetiche, come il nylon. Queste ultime si spezzano e rilasciano minuscoli pezzettini di plastica ogni volta che li laviamo in lavatrice”.

Cosa possiamo fare per combattere questo pericolo? È scritto nelle ultime pagine del libro. Quattro le regole principali. 1. Acquistare solo ciò che serve. 2. Scegliere produzioni responsabili. 3. Attenzione ai lavaggi. 4. Informare, parlare di questi problemi con gli amici.

Antonio Di Lorenzo